Donna al volante pericolo costante?


Donna al volante pericolo costante? Un vecchio mito vede donne e motori come due universi opposti. Il mondo dei motori sembra ancora dominato dagli uomini e costellato di pregiudizi.
Secondo statistiche commissionate dalle agenzie di assicurazioni italiane, però, le donne al volante causano il 15% di incidenti stradali in meno rispetto agli uomini; le donne alla guida, inoltre, sono più attente, prudenti e capaci di evitare comportamenti scorretti.
E non è finita qui: un’altra indagine condotta da Motork, azienda digitale che opera nel settore automotive, rivela che nella scelta dell’auto le donne hanno grande competenza: selezionano il miglior rapporto qualità prezzo e analizzano le caratteristiche tecniche dei veicoli.
Donne e motori: l’altro lato della medaglia
Il rapporto fra donne e motori non è quello sconosciuto di cui troppo spesso si parla, scopriamolo più nel dettaglio. Facciamo un viaggio nel tempo e andiamo nel 1888, anno in cui una delle primissime donne, Bertha Benz, ha guidato un’automobile sulla lunga distanza. La Benz è nota anche per aver portato all’attenzione nel mondo la Patent-Motorwagen.
In tema di gare automobilistiche, invece, la pioniera della competizione in rosa F1 è stata Maria Teresa De Filippis, la contessa napoletana che nel 1948, all’età di 22 anni, vinse la sua prima gara a bordo di una Fiat 500. Nella gara di endurance – la 24 Ore di Le Mans, la prima pilota donna è stata Odette Siko che nel 1932 a bordo di un’Alfa si piazzò quarta (prima nella sua categoria). La prima in Italia e in assoluto a correre le Mille Miglia è stata la “baronessa” Maria Antonietta Avanzo Bellan nel 1928. Il suo motto? Donne e auto si completano!
Leggendaria è stata la pilota torinese Ada Pace, che negli anni ’50 e ‘60 dava filo da torcere ai più qualificati piloti dell’epoca. Il suo nome di battaglia era Sayonara, per la sua abitudine di fare il tipico saluto giapponese dopo i sorpassi. Un gesto che gli uomini digerivano male: non riuscivano a credere che una donna potesse vincere senza trucchi.
La donna dei record è stata senz’altro Lella Lombardi, che guidò la sua prima auto a 13 anni ed è stata la prima donna a qualificarsi per un gran premio e a conquistare punti in F1. Degna di nota è anche Anna Andreussi conosciuta per essere la navigatrice di Paolo Andreucci. I due insieme hanno vinto dieci titoli nel Campionato Italiano Rally. Terminiamo in tema di gare, non per ultima, con la giovanissima Tamara Molinaro, nata nel 1997, che ha iniziato a guidare all’età di 11 anni per poi partecipare nel 2013 al 1° Misano World Circuit Rally Event e al 2° Monza Ronde by Vedovati Corse.
Donne al volante: quando l’abilità diventa talento
Non potevamo concludere senza parlare delle stuntwomen. Le conoscete? Sono donne non solo con grandi abilità alla guida, ma con un vero e proprio talento: si esibiscono in acrobazie con macchine e moto. Fanno spettacoli e lavorano nel cinema, spesso sostituiscono, in scene spericolate, le attrici alla guida di auto. Debbie Evans è la stuntwoman più famosa di Hollywood che ha figurato in più di 200 film fra cui: Fast and Furious e Matrix. Desiree Bizzarro, invece, è la prima stuntgirl italiana che conferma che il mondo dei motori non è nato per essere necessariamente maschile!
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